La discussione che si è svolta “in coda” all’articolo sul Myanmar-Birmania (aspetto l’illuminazione di meri per scegliere il nome più adatto) è stata interessante e piena di spunti.
Il bello delle ONG è vedere che relativamente poche persone e con pochi mezzi riescono a provvedere alla salvezza di vite ed anime. Il “brutto” è che sono NG: NON governative. Il che mi mette abbastanza a disagio: i Governi cosa fanno? O meglio, cosa possono fare in queste situazioni in cui ogni parola pronunciata può portare all’incidente diplomatico (non dimentichiamo che lo spettro della terza guerra mondiale è spuntato poche settimane fa).
Quella discussione ha anche risollevato le mie domande profonde sulla politica e sul concetto di democrazia. Premetto che parlo da ignorante, quindi se prendo qualche cantonata ditemelo pure. Quello che mi sembra di aver capito è che la politica democratica e la diplomazia sono (nella più rosea ed astratta visione) “l’arte” di mettere d’accordo le persone, trovare la mediazione che le possa soddisfare il più possibile, senza ledere i diritti di nessuno. E ciò è innegabilmente positivo.
Questo però mi fa sorgere spontanea un’altra osservazione. Sono convinto che la verità è nera o bianca. Non è grigia. Mi spiego meglio. Ad esempio la pena di morte, tema “di moda” negli ultimi tempi. È sbagliata. Non ci sono buoni motivi, casi particolari, eccezioni. È sbagliata, punto.
Per ritornare al Myanmar-Birmania, la soppressione di manifestazioni pacifiche del malcontento popolare è sbagliata. Ma se qualche “potenza” (che termine!) afferma il contrario… Che il nostro consumismo (ad esempio i rubini insanguinati birmani, per parafrasare il film) vada a finanziare chi tortura i monaci buddisti è sbagliato. Ma se il monopolio delle pietre preziose è in mano ad un democratico stato europeo…
Gli esempi, lo sappiamo tutti, si possono sprecare. Non posso non citare il genocidio degli armeni, un tema che mi è abbastanza caro. Ma ognuno conosce qualche “magagna” di questo tipo.
Quando i confini sono così netti, tra giusto e sbagliato si può trovare una via di mezzo?