MEETING AUTUNNALE DEGLI ADOLESCENTI. Il monito di monsignor Zenti di fronte a 5000 ragazzi di tutte le parrocchie
«We are the world» cantavano gli adolescenti e crollò la torre di Babele, la torre delle divisioni tra i popoli. Magie regalate, ieri mattina al palasport di Verona, dal Meeting autunnale degli adolescenti organizzato dall’èquipe di Casa Serena sul tema della Mondialità e Multiculturalità tra i popoli. Protagonisti cinquemila adolescenti entusiasti, giunti da ogni parrocchia della diocesi scaligera.
Hanno osservato la coetanea Ari addormentarsi e risvegliarsi in un sogno: un nuovo mondo, adolescenti travestiti da «automi» che, ballando – erano i giovani ballerini dello Sporting Life di Arzignano – costruiscono la Torre di Babele, simbolo della potenza babilonese. Il suo è un sogno turbato perchè gli uomini sono uguali, dello stesso colore. Ad un tratto ecco un raggio di sole illuminare la stanza, ecco entrare un angelo inviato da Dio. Ecco un sospiro attraversare gli adolescenti che indossano la maglietta «Diamoci una mano di…colore».
Ecco l&# 146;angelo sfiorare con dolce mano i ballerini «automi», che come per miracolo si svegliano e si spogliano del mantello. Esplodono i colori, ribolle un grande entusiasmo sui passi di danza dei ballerini ritornati adolescenti. La Torre di Babele cade lentamente e si trasforma in ponti, la diversità dei colori smette di dividere e diventa ricchezza, scoprendo il mondo di Gesù Cristo. «Il muro», ha spiegato don Simone Maraia, «è diventato un ponte, mille ponti tra le persone, vicine e lontane. Tutto questo è avvenuto grazie alla mano di Dio per mostrare la diversità come elemento di fratellanza ed amore».
Un ponte divenuto subito tale quando gli adolescenti hanno legato il proprio polso a quello del vicino con strisce di stoffa colorata a simboleggiare l’impegno di costruire ponti tra le persone.
Ponti che hanno fatto da sfondo all’accoglienza, nel palasport, dei 17enni entrati nell’età giovanile. Quindi, tutti insieme, in uno sfavillare di sorrisi e colori, hanno partecipato alla Santa Messa presieduta da monsignor Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, al suo primo meeting. «Mi trovo in difficoltà a fare la predica, siete tantissimi…», ha esordito il Vescovo, scatenando un caloroso applauso.
«Una vita è bella quando è donata da persone che amano e si sentono amate& #187;, ha affermato Monsignor Zenti, «la giovinezza deve essere espressa nei confronti di chi ha bisogno, non sprecatela. Avvicinatevi al volontariato, con l’aiuto dei nostri giovani preti e degli animatori, perchè l’amore per il prossimo rende il cuore Paradiso». Ma non solo. «Spero che se qualche parlamentare abbia visto le immagini del meeting, il volto candido di questi giovani, sappia legiferare con sapienza».
Quindi ai docenti. «Siano in grado di evidenziarne le doti attraverso l’istruzione». Infine ai gestori di pub e discoteche. «Siate persone responsabili perchè, anche tra voi, passa la vita dei nostri adolescenti» ha concluso il Vescovo di Verona.