Il ‘900 portò a San Salvaro un personaggio un po’ bizzarro, ma geniale. Il curato don Giuseppe Trecca. Egli fu portatore di una ventata di novità e di rigenerazione che restituì la chiesa alle sue antiche origini.
Lo scopo del sacerdote fu subito chiaro, ridare agli occhi della gente del paese, la chiesa di San Salvaro come si presentava in passato, prima che le vicende dei secoli la portassero allo stato in cui si trovava. Ben presto, nel 1903, iniziò i restauri della cripta con molte difficoltà, ma si conclusero ottimamente dopo qualche anno grazie all’aiuto e alle offerte di molti fedeli.
Nel 1904 Trecca invia una lettera al comune chiedendo di poter continuare i restauri in tutta la chiesa, sperando di poter ricevere al più presto il permesso ed il denaro necessario ai lavori. Infine il curato si prodigò per l’erezione del nuovo campanile, opera che concluse nel 1914. Finalmente San Salvaro seppur con qualche piccola aggiunta (vedi il nuovo campanile) ritorna alle sue antiche linee.